VESTIREMO COME JERRY HALL
Avremo labbra e specialmente unghie rosso fuoco, indosseremo abiti palesemente seduttivi
che lasciano una spalla nuda ( come da Etro), morbide tute in raso o in jersey (come quelle di Fendi), oseremo gli hot pants ma solo se ai piedi porteremo delle zeppe esagerate. Come la voluttuosa e dorata texana cha passò dalla relazione con il dandyssimo
Bryan Ferry al matrimonio con il sexyssimo
Mike Jagger, flirteremo con le rock star, diventando protagoniste del gossip come nemmeno Kate Moss. Soprattutto ci lasceremo avvolgere dalle note della nuova versione di
Opium, lo scandaloso (già dal nome) profumo best seller creato da
Yves Saint Lurent nel '77, di cui
Jerry fu la prima testimonial, fotografata niente di meno che da
Helmunt Newton.
VESTIREMO COME MARISA BERENSON
Avremo chiome assolutamente vaporose, ricciolute o frisè, in cui infileremo grandi fiori tropicali, come ha scelto di fare
Marc Jacobs con le sue modelle. Indosseremo flair (i pantaloni svasati) di raso, come la nipotina di
Elsa Schiapparelli che già giovanissima collezionava le copertine di
Nova e
Vogue America.Accosteremo con audacia i colori delle pietre preziose - turchese, rubino, ametista - come nelle uscite di
Gucci e Jil Sander, ancora una volta ispirandoci all'imprescindibile
Yves. Indosserempo lunghi abiti bianchi che rievocano l'eleganza waps di
Halston, il più influente e fascinoso stilista d'Oltreoceano. Ma soprattutto, se vorremo meritarci il suo appellativo di Quenn of the Scene, presenzieremo a qualsiasi party e ci scateneremo su ogni pista da ballo. Infine, come lei, scriveremo un'autobiografia (
Momenti intimi, Barbès, appena pubblicata) dove l'inossidabile Marisa descrive le folli notti passate allo Studio 54 insieme all'amica Bianca Jagger.
VESTIREMO COME THALITA GETTY
Ruberemo suggestioni folk da tutto il mondo, ma ne indosseremo solo le versioni griffatissime. Ci trasformeremo in novelle Frida Kahlo con gonnelloni midi e bluse arricciate alla messicana, o in principesse del Maghereb in micro caftani ricamati. Come la giovane e imprudente ereditiera americana (morì di overdose a 30 anni) diventeremo il modello schiera di attrici e socialite come Sienna Miller o Nicole Richie.
VESTIREMO COME DIANE VON FURSTENBERG
Torneremo a sdoganare le stampe animalier- zebre, ghepardi o rettili che siano- riprodotti su chemisier in maglina che si ispirano al wrap dress, la mitica vestaglietta incrociata creata da Diane, di cui nel '77 si vendettero 5 milioni di esemplari. Frequenteremo preferibilmente il jet- set, e torneremo anche ad ascoltare la disco music. Purchè sia la versione contemporanea e visionaria di un'autentica ed eccentrica come Florence and the Machine.
VESTIREMO COME VOLEVA YVES
Renderemo anche noi omaggio al genio di
Yves Saint Laurent, grande ispiratore delle passerelle (e non solo): un effetto inevitabile, dopo l'epica retrospettiva a lui dedeicata, messa in scena l'anno scorso al Petit Palais di Parigi. Che si tratti di un tuxedo, di una blusa erotica, di ruches o sahariane, potremmo persino lanciarci alla ricerca di qualche sua creazione
YSL Rive Gauche (a proposito il vintage è un'altra invenzione dei 70, solo veniva definito "usato"). E poi amarlo incondizionatamente per quella sua frase :"Il più bell'abito che una donna può indossare sono le braccia dell'uomo che ama. Ma per coloro che non hanno modo di provare questa felicità, ci sono io."
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