martedì 1 febbraio 2011
NEW // LA STAGIONE DEL MAXIMALISMO
Si sa dopo un periodo di eccessi e fasti, c'è sempre la successiva fase di ritorno all'ordine, succede in ogni epoca, un esempio storico potrebbe essere l'austera essenzialità del Direttorio che anientò l'opulenza del Rococò. E' una conseguenza quasi neccessaria che si manifesta dopo anni di ostentata ricchezza, come gli anni'80 o di sovrabbondanza di stili come quest'ultimi dieci anni. Ed ora si..... noi stiamo rivivendo quell'estetica di mimimalismo che si respirava tanto negli anni '90 e che sta rimettendo "ordine"nella moda. Un'estetica o meglio una filosofia, un modo d'essere che è diventata l'emblema di certi designer europei ed americani, che hanno fatto della modellistica sartoriale un tratto fondamentale dei loro capi. Porta bandiera di questo stile sono Francisco Costa per Calvin Klein e Phoebe Philo per Celine. Per la prossima stagione, il primo ha fatto ampio uso di colori forti - arancio e blu elettrico-, la seconda di pelle e intarsi in toni contrastanti, per un minimalismo non più assoluto.Una nuova estetica minimale viviamo oggi, fatta di contrasti, ricerche che portano alla semplicità più estrema, contaminazioni che sposano i due estremi minimo e massimo confluendo in un unico outfit.Come nella collezione di Jil Sander disegnata da Raf Simons, altro esponente della corrente, il quale "travolge" gli equilibri esagerando le dimensioni e intesità dei colori. Per arrivare alla sintesi finale elaborata da Prada, la quale, pur rifuggendo dal minimale, nella collezione per la p/e 2011 conserva il taglio essenziale per capi in fantasie e colori extraforti. E suggerisce, addirittura un nuovo termine: il "maximalismo".Miuccia dixit.
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